LO STEMMA ARALDICO
L’Araldica del passato

Accademia di Torino.

Nel decreto istitutivo della Reale Accademia di Savoia (1°settembre 1677) è riportato lo stemma del Ducato di Savoia che, divenuto l'emblema dell'unico Istituto formativo degli Ufficiali di tutte le Armi dell’Armata Sarda continuò a restare in vigore anche dopo la proclamazione del Regno d'Italia, quando I’Accademia Militare limitò il suo compito alla preparazione degli Ufficiali di Artiglieria e Genio.

Con le Reali Lettere Patenti, datate 29 luglio 1933, Vittorio Emanuele III concedeva alla R. Accademia di Artiglieria e Genio di fare uso del motto araldico: “Icere et Disiicere - Fxtruere et Diruere ".

Dettato dal professor P. Ettore Stampini dell'Università di Torino e insegnante nella R. Accademia, il motto appare già nella medaglia-ricordo coniata il 1° settembre 1927 nella ricorrenza del 250° Annuale della Annuale dell'istituto.

Accademia di Modena.

Alla nuova Accademia, con le Lettere Patenti in data 4 ottobre 1928, fu concesso un emblema araldico riportante il gladio ed il ferro di lancia, attributi delle due Armi interessate. Il motto sotto lo scudo era 'Una Acies ". La Scuola Militare, (derivante dalla Regia Militare, Accademia come corso supplettivo ad essa con decreto Fanti del 9 maggio 1860), assunse la propria individualità, in virtù del decreto Pettiti Baglioni di Roreto del 18 settembre 1865, anche di Cavalleria.

Essa ebbe, dall'inizio del I923, il nome di Accademia Militare di Fanteria e Cavalleria, mutato poi il 18 marzo 1928, in quello di Regia Accademia di Fanteria e Cavalleria.

Lo stemma era ornato del capo di rosso alla croce d'argento (Savoia moderna), a chiaro riconoscimento della derivazione storica dell'istituto.

Con Lettere Patenti del 20 ottobre 1933, il motto venne modificato in quello di 'Preparo alle glorie d'Italia i nuovi eroi ".

 

L0 STEMMA AraldicO ATTUALE

Solo nel 1950, il 30 maggio, il Presidente della Repubblica Luigi Einaudi, concesse l’attuale Stemma all’Istituto. Esso era impostato su di uno scudo sannitico bipartito in senso verticale; rosso a sinistra e d’oro a destra; sul rosso spiccavano il gladio e la lancia dello Stemma dell’Accademia di Modena, sull’oro l’aquila nera dello stemma di Torino. Al centro, tra i due colori, due scudi più piccoli, riportanti i simboli di Modena, del Piemonte, d’Este, di Nemours, di Westfalia e di Sassonia, simboli che intendevano ricordare le provenienze storiche e ambientali delle due Accademie ma che contenevano anche notevoli inesattezze.

Sopra lo Scudo una corazza con sovrapposto un elmo pretoriano con i simboli delle varie Armi.Sotto lo Scudo, su di una lista argentata, il motto che ritornava ad essere, semplicemente: “Una Acies”.

  Nel febbraio del 1987, infine gli Stemmi dei Corpi e dei Reparti dell’Esercito vennero rivisti in base ai criteri comuni.

         Quello dell’Accademia, pertanto, risultò formato dallo Scudo Sannitico con invariate le precedenti suddivisioni e relativi contenuti, ma sormontato dalla corona turrita.

         Il motto, inscritto in una lista bifida sottoposta, rimase: “Una Acies”.