SOTTO IL LEGNO IN SILENZIO

 

Ritta, discosta appena dal legno,

stava la Madre assorta in silenzio,

pareva un’ombra vestita di nero,

neppure un gesto nel vento immobile.

 

Lo sguardo aveva perduto, lontano:

cosa vedevi dall’alta collina?

Forse una sola foresta di croci?

O anche tu non vedevi più nulla?

 

Madre, tu sei ogni donna che ama

Madre, tu sei ogni madre che piange

Un figlio ucciso, un figlio tradito:

madri a migliaia, voi madri in gramaglie!

 

E figli mai finiti di uccidere;

figli venduti e traditi a miriadi,

i torturati appesi ai patiboli,

empi vessilli dell’empio potere.

 

Dalla città già salivan le tenebre,

e ancor più impallidiva il suo volto,

e lei era tutta una crosta di sangue,

perfino il cielo era nero di sangue.

 

Nero lenzuolo di sangue pareva

steso ad avvolgere la grande Assenza

che infittiva lo stesso silenzio

e si addensava e spandeva nell’aria.

 

O Madre, nulla pur noi ti chiediamo:

quanto è possibile appena di credere,

e stare con te sotto il legno in silenzio:

sola risposta al mistero del mondo.

 

Davide Maria Turoldo