da una verde trincea t’han dissepolto.
Dormivi un sonno quieto di bambino,
un colpo avea distrutto il tuo piastrino.
Eri solo un fante della guerra,
muto perché ti imbavagliò la terra.
Ora dormi in un’urna di granito,
sempre di lauro fresco rinverdito.
E le madri che non han più veduto
tornare il figlio come te caduto,
nè san dove l’abbian sepolto,
ti chiamano e rimangono in ascolto.
Oh, se mai la voce ti donasse Iddio
per dire, o madre, il figliol tuo son io.