(Corrire della
Sera, 5 gennaio 2003) Questo saggio andrebbe
consigliato ai rappresentanti della destra italiana che cercano di strumentalizzare
il giusto recupero di alcune pagine dell'ultima guerra (come El Alamein e
Cefalonia) non soltanto per richiamare l'amor patrio e la memoria dei caduti,
ma per rinverdire, in maniera mistificatoria, un'epica guerresca delle
origini. MacGregor Knox, docente di storia alla London School of Economics,
già autore di importanti ricerche, documenta infatti impietosamente
l'irresponsabilità del bellicismo fascista, diffuso a piena propaganda per
vent'anni, specialmente se raffrontato alle condizioni nelle quali il regime
mandò il Paese a combattere: un quadro d'impreparazione e inefficienza che
rese inevitabile il disastro. Precise responsabilità
dall'alto, che molto spesso vanificarono il coraggio e l'abnegazione dei
singoli. A questo proposito emerge un dato significativo: in Africa il
rapporto di morti e feriti rispetto ai prigionieri, indice-chiave per
risalire all'impegno in battaglia, fu pressappoco uguale per noi e per i
tedeschi (un morto o ferito ogni tre prigionieri). Mancò una guida seria,
non il valore. |
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Ettore Botti |