GALATINA = 10 – 15 SETTEMBRE 2010 = UN
BELLISSIMO RADUNO!!!
(dal nostro inviato speciale)
Ancora un bellissimo
raduno di Corso ed un’altra bellissima occasione di incontro tra di noi.
Eravamo oltre 100 tra
Allievi, Consorti ed amici. Ed abbiamo trascorso un bellissimo periodo insieme.
Abbiamo saturato la capacità alloggiativa dell’hotel Hermitage ed alcuni di noi
hanno dovuto essere sistemati in una Location esterna, vicina e di livello
adeguato.
Alcuni Colleghi hanno
partecipato al raduno per la prima volta come Aldo Di Mascolo e Paolo Zizza.
Commovente poi la
presenza di Giuseppe Cucurachi, che nonostante una temporanea e forte
indisposizione che non gli consentiva di camminare, ha voluto farci una doppia
improvvisata. Prima inviandoci una stupenda composizione floreale e poi
partecipando alla serata di gala con la gentile Caterina.
Per la prima volta,
rispetto ai raduni precedenti, ci siamo riuniti a giugno per evitare le
tradizionali pioggerelline settembrine. Ma ahimè, i primi giorni abbiamo
rimpianto quella pioggia. Un caldo improvviso ed insistente non ci ha
consentito di apprezzare pienamente le bellezze della città di Lecce. Questo
inconveniente si è verificato soprattutto i primi due giorni del raduno, poi la
temperatura è stata più confortevole.
Abbiamo iniziato il
nostro “tour” accogliendo il cortesissimo invito del Gen. Cutropia, Comandante
della Scuola di Cavalleria che ci ha voluto far visitare la sua splendida
struttura formativa. In particolare, poi abbiamo visto i nuovi mezzi blindati e
corazzati dell’Esercito italiano, insieme ai mezzi “vecchi” della nostra
generazione. Questa visita ha affascinato soprattutto i nostri nipotini. Fra le
foto inserite nel sito potrete veder Daniele, il nipote di Alberto D’Agostino
che, montato su un carro armato, indica la direzione di attacco con il piglio
del futuro, grande Comandante. Bruno Battistini, Vice Presidente
dell’Associazione nazionale Carristi d’Italia, dovrebbe inserire d’ufficio il
piccolo Daniele fra i propri Carristi.
Grazie, di cuore, al Gen.
Cutropia per l’attenzione che ha voluto riservarci. Il suo è stato un gesto
“nobile”, da autentico ed antico “Cavaliere”. Ed auguri per la Sua Arma e per
Lei personalmente.
Abbiamo poi seguito il
programma che potrete trovare in un’altra pagina del sito ed abbiamo tenuto
anche la tradizionale Assemblea di Corso. Anche per questa Assemblea potrete
trovare il Verbale nella Sezione Associazione del nostro sito.
La nostra presenza in
loco è stata riportata anche in un giornalino locale (“il Galatino”) di cui
abbiamo ricevuto l’omaggio di una cinquantina di copie.
Siamo stati a Galatina
per cinque giorni ed abbiamo visitato le principali località del Salento.
Abbiamo trovato una realtà naturale, umana e culturale sconosciuta alla gran
parte di noi.
I Salentini devono
ritenersi i fortunati depositari di un “Tesoro” unico sotto ogni profilo.
Abbiamo cominciato con
Lecce, città ben nota per le sue strutture barocche che, tuttavia, ci ha
veramente e positivamente meravigliato. Alcuni Colleghi hanno sfruttato i pochi
momenti liberi (e sfidato il gran caldo) per tornare a rivedere la città con
un’escursione fuori programma.
Siamo poi andati verso
Otranto ed abbiamo percorso tutta la costa orientale fino a Santa Maria di
Leuca. Ammirando quelle straordinarie bellezze architettoniche e naturali
non si è potuto fare a meno di confrontarle con alcune famosissime spiagge
della California (rinomatissime grazie alla “grancassa” televisiva). NON vi è
assolutamente paragone! Le coste, le spiagge ed il mare del Salento vincono
alla grande! E viene immediato l’interrogativo del perché noi, italiani, non
riusciamo a valorizzare le tante cose belle che abbiamo.
A Santa Maria di Leuca,
una sensazione stupenda. Lo sguardo ha accarezzato il mare da Levante a Ponente
ed era vibrante una sensazione di libertà dello spirito e dell’anima. Non si
avvertiva di essere all’estremo “tacco d’Italia” con il sovrastante peso
dell’intera Penisola. Ma, grazie ad un immaginario rovesciarsi dei punti
cardinali, si aveva la sensazione di essere al vertice della nostra Penisola.
Poi la nostra escursione
ha interessato Gallipoli, cittadina da favola che presenta grandi similitudine
con località lagunari come Venezia. Le nostre guide ci hanno parlato della
bella storia di questa città, con una trama intessuta da innovative
realizzazioni in vari campi di attività.
Una doverosa e
graditissima giornata l’abbiamo poi dedicata alla cittadina che ci ha ospitato.
La bellezza, la ricchezza e l’armonia della Basilica di S. Caterina
d’Alessandria non hanno bisogno di alcun commento che non potrebbe essere che
riduttivo.
Come da nostra
tradizione, il momento più intimo lo abbiamo vissuto con la deposizione di una
corona d’alloro con fascia tricolore per i Caduti della Città. Abbiamo voluto
comprendere fra questi anche Pietro Antonio Colazzo, caduto in Afghanistan lo
scorso febbraio e nativo proprio di Galatina. Siamo stati lieti per la presenza
del Sindaco e, soprattutto, per i familiari di Colazzo (la sorella Stefania e
lo zio Salvatore). Pietro Antonio è un eroe della nostra “intelligence”. Nel
lungo periodo formativo dell’Accademia di Modena ed oltre ci hanno insegnato
che il Servizio di Informazioni ha una grande importanza nelle operazioni. Il
Comandante che trascura o sottovaluta l’importanza di questo Servizio non solo
commette un grande peccato di presunzione (ed è una colpa gravissima), ma mette
a repentaglio anche l’incolumità dei propri uomini. Questo concetto
assume poi una rilevanza ancora più spiccata nelle moderne operazioni di
“peace-keeping” ove l’attività informativa richiede non solo capacità operative
di livello altissimo, ma, soprattutto un bagaglio culturale spiccatissimo per
potersi rapportare con la popolazione a cui favore si opera, studiandone le
peculiarità sotto ogni profilo ed in particolare sul piano antropologico.
Questo crediamo abbia fatto, egregiamente, Pietro Antonio Colazzo. Per questo,
anche se non aveva le “stellette”, lo abbiamo voluto accomunare ai nostri eroi
in uniforme cui è dedicato il Monumento di Piazza Alighieri a Galatina.
Bellissimo il discorso
celebrativo di Peppino Colaianni che potrete trovare in altra pagina del sito.
La Corona con fascia
tricolore ed il nome del nostro Corso è stata portata da Giovanni Raguseo e da Valerio,
il nipote di 16 anni di Dante Pesiri. Bellissima l’immagine dei due rigidi sull’attenti,
a testimonianza che certi valori superano la dimensione del tempo.
Ovviamente, la cerimonia
è stato anche il momento del ricordo per i tanti Colleghi del 19° (sono 45) che
“sono andati avanti”. Tanti i momenti di commozione e di flash-back ascoltando
il lungo elenco scandito dalla severa voce di Peppino Favale.
Del bellissimo Salento
abbiamo anche potuto apprezzare la cucina e la musica. Trascinante e
coinvolgente, la colonna sonora della “Taranta”. Un complesso caratteristico
locale ci ha intrattenuto per una serata intera. Dopo alcuni minuti di
un’esibizione dimostrativa di una bellissima e giovane ballerina, la sala
dell’Hotel Hermitage era piena di tante nostre “ragazze” attratte e scatenate
dal suono sempre più ammaliante della “Taranta”.
Una novità del raduno è
stato il primo Torneo di Burraco. Lo ha proposto il buon Antonio Masciullo. Si
era scettici sulla partecipazione ed invece una trentina di persone si sono
cimentate in questo torneo. Hanno vinto i coniugi Mostardi ed hanno portato a
casa due coppe meravigliose. Ma gli altri partecipanti hanno promesso che
“affileranno le armi” per il torneo del prossimo raduno.
Un pomeriggio indimenticabile
lo abbiamo poi vissuto il penultimo giorno, quando, dopo aver visitato
Gallipoli, ci siamo fermati a pranzare in un agriturismo che consigliamo a
tutti quelli che passano dalla zona (“La Lucia” – Strada Provinciale 112 –
Contrada Resta – Nardò). Il menù prevedeva 12 antipasti, ma al 24° abbiamo
cominciato a muoverci dalla tavola e raggiungere uno straordinario musicista
che ci ha fatto iniziare a cantare, tipo “karaoke”. Sono state ore
indimenticabili. Ci siamo sfrenati nei cori e nei balli (figuratevi che ha
cantato anche Casimiro Formentin). Il cortile dell’agriturismo si è trasformato
in una stupenda arena con artisti improvvisati, “trenini” ballanti etc. Abbiamo
dovuto smettere solo perché ormai stava incalzando il buio e premevano i “solenni”
impegni dovuti all’Assemblea di Corso ed alla partita “Italia – Paraguay” (qui
stendiamo un velo “pietoso”).
Insomma, un raduno
bellissimo, di cui porteremo un ricordo indelebile. Grazie, Galatina! Grazie,
Salento! Un grazie infinito al nostro Collega, Antonio Masciullo, nativo di
Galatina, che, con il suo entusiasmo ed il suo attaccamento alla terra natale,
ci ha trascinato tutti dandoci l’opportunità di conoscere questo splendido
angolo del nostro amato Paese.
A tutti, un arrivederci
al raduno del 2011, ancora una volta in Puglia, nella valle d’Idria (zona di
Alberobello – Castellana – Turi).