I COMMENTI AL
RADUNO 2008
Il Raduno del 2008 è stato forse il più bello fra tutti
quelli che finora abbiamo organizzato. Il merito principale va a Giovanni e
Lucia Raguseo, cui dobbiamo dire solo tre parole: grazie, grazie, grazie!!! |
Allievo |
Commento |
Tomaselli |
Brevi
considerazioni del ritrovato … Bruno Tomaselli. Ho
raggiunto con facilità ed in largo anticipo (circa le ore 17,00) l’uscita
autostradale di Peschiera del Garda, ma il luogo d’incontro (poi scoperto a breve
distanza!) si è dimostrato pieno di insidie e peripezie varie. Montava il
nervosismo, cresceva la sensazione di
non arrivare in tempo o di essere l’unico, automunito, a non aver saputo
trovare la meta (eppure vi era un GPS … “disorientato”,
vi sono state delle informazioni sul posto mal interpretate!). Solo quando
finalmente (erano già le 18,00!) ho costeggiato il fiume Mincio, direzione
Valeggio, all’indicazione Parc Hotel Paradiso …, su insistenza del navigatore
(la moglie), ho avuto la conferma dal guardiano che la festa … “è qui”. La
tensione si è allentata e
percorrendo il lungo viale ho incominciato con la moglie a pregustare il
piacere di incontrare dopo molti anni tutti gli amici e le loro compagne. L’incontro
è stato carico di emozioni. Rivedere volti ancor noti, pur nelle inesorabili
e naturali evoluzioni fisiche, e volti che, con non qualche difficoltà, si
stentava di ricollocare nella memoria (è stato d’aiuto il rapido tuffo nel
passato!), è divenuto presto piacevole. Ci
aspettavano giorni, anche se pochi, da vivere con la massima partecipazione e
con la certezza di ricavarne linfa vitale per il presente e per i molti altri
incontri futuri. L’Assemblea
di Corso, inizialmente formale, si è rivelata una piacevole parentesi ed una
immersione profonda nei ricordi; le voci di molti, pur scherzose e licenziose,
per incanto si sono trasformate in immagini di quei corpi di giovinetti, carichi
di alti ideali e forti di grandi speranze: iniziavamo un nuovo unico cammino!
La
voce imperiosa del Presidente mi ha costretto a rientrare nella pur piacevole
realtà. Ho
condiviso le scelte della democratica maggioranza e mi sono riproposto,
vicende della vita permettendo, di continuare la mia futura presenza ai
raduni. Il
tempo meteorologico, pur nella sua mutevolezza, ci ha consentito, nelle mezze
giornate di sereno, di godere delle bellezze di Verona e di Mantova (descritte
ed illustrate con dovizia di particolari da guide esperte). Ho apprezzato il
lavoro dei “Romani” organizzatori e l’apporto logistico dei “giovani” del
luogo (ancora complimenti ai coniugi Lucia e Giovanni Raguseo). Toccante ed
intensa è stata la cerimonia nella Caserma di Mentova. La pioggia ha
mimetizzato qualche lacrima furtiva, sgorgata al pensiero dei nostri
sfortunati “allievi” non più fra di noi. Infine, il tuffo nella meravigliosa
natura, custodita nel Parco Giardino Sigurtà, è stato il degno corollario di
un Raduno 2008 indimenticabile. Arrivederci al prossimo. |
Kasperkovitz |
Le cose che più
colpiscono, nonostante ormai siano anni che ci si ritrova, sono, in primis,
la gioia di guardarci negli occhi col sentimento di chi sa di avere di fronte
Amici/Fratelli (questa è una definizione di Pignataro che mi è sempre
piaciuta moltissimo), gioia che aumenta quando si ritrovano persone che da
lungo tempo non si aveva l'opportunità di vedere, come le new entry di
quest'anno. Mi commuove
constatare in queste occasioni come il tempo intercorso svanisca e ci si ritrovi
catapultati nel periodo della bustina e della sigla A U sulle spalline. Non ho mai creduto
che si potesse vivere di ricordi, ma sono convinto che i ricordi,
particolarmente questi, aiutino a vivere. Come di consueto
l'impegno profuso dagli organizzatori merita l'apprezzamento ed il
ringraziamento di noi che usufruiamo di un programma che non ci è costato
alcuna fatica; varrebbe la pena di considerare quei piccoli inconvenienti,
ritardi, variazioni come fisiologici e ben compensati dalla gioia di cui sopra. Mi corre l'obbligo di
complimentarmi con Chiappini, per la sua pazienza nel rincorrere e radunare
quelli che si disperdevano o rallentavano o si distraevano; il nostro Capo
Branco, come qualcuno di noi l'ha soprannominato, ed anche il nostro Cane da Pastore. Mi rammarica una sola
cosa: l'ultimo giorno del Raduno coincideva con un'altra data per me
importante: 16 settembre 1947. Allora le nostre
truppe tornavano nella mia terra (Venezia Giulia) dopo l'occupazione tedesca,
i 40 giorni ancora peggiori delle milizie jugoslave di Tito ed il Governo
Militare Alleato. Quel giorno c'ero
anch'io con i miei genitori ad aspettare i nostri soldati del 114° Rgt.
Fanteria Mantova. Anni dopo frequentai
le scuole superiori a Gorizia e passai spesso davanti al Comando di un Btg.
del 114° perchè lo consideravo un pò anche mio. Per questi motivi,
scoperto che Giovanni Gerace ed Aldo Pappalardo, furono di prima nomina nel
114° avrei voluto abbracciarli davanti al Corso con gli stessi sentimenti con
cui la stragrande maggioranza dei monfalconesi accolse allora i loro
"anziani" giallo-verdi. Di
cuore, grazie ancora. Piero. |
Gerace |
Il commento "a
caldo" che posso fare sul nostro raduno è il seguente: è stato tutto
bello, bene organizzato, bene articolato, massima attenzione alle Signore,
ottime iniziative volte a fronteggiare gli inconvenienti. In particolare mi è
piaciuta la cerimonia di commemorazione svolta sotto le intemperie, credo che
la pioggia è servita ad avvicinarci di più a Dio, quindi ai nostri colleghi
che ci hanno preceduto in Paradiso. Opportuno e preciso è
stato il magnifico discorso di Colaianni: Egli ha letto nei nostri cuori ed
ha saputo esprimere ciò che silenziosamente volevamo dire. Si è accorto
quando "con la coda dell'occhio sbirciavamo il nostro vicino per vedere
se anch'egli sentiva i fremiti della emozione". Colaianni birbante!
Altrettanto emozionante è stato il saluto alla bandiera da parte delle
Signore. Ho visto mia moglie che non è riuscita a mettersi per bene sull'attenti
ma tremava ed era tutta una emozione. Ci sono lamentele per
Te, perchè ci fai fare brutta figura con le nostre consorti: ho notato che
nella riunione del corso sei stato sempre proteso a conoscere i desideri di
tutti noi affinchè le decisioni che scaturivano rappresentavano la vera
volontà di tutti. Ma la mia lamentela si rivolge soprattutto alla serata di
gala allorché hai girato continuamente per i tavoli per accertarti della
giusta sistemazione di tutti noi e se ci trovavamo a nostro agio. Infine,
durante il ballo, non hai trascurato mai di"chiamare in ballo"
anche le Signore più timide, tant'è che mia moglie commentava:"Guarda
Carmine quanto è garbato e nobile Egli è attento ad ogni cosa". Dopo quanto detto
suggerisco che al prossimo raduno venga vietata la Tua partecipazione. Oltre a Te anche la
Lucia Raguseo ce l'ha messa tutta per rendere gli onori di casa. Quale
"melanomane" che s'intende un pò di musica devo dire che Taviani
nel montare le cassette dei precedenti raduni è stato eccelso nella colonna
sonora: occorre veramente tanta capacità, conoscenza dell'estetica musicale
nonché elevata sensibilità per rendere con la musica una maggiore valenza
alle altre espressioni artistiche. Egli ha saputo accoppiare con estrema
sensibilità la bellezza del barocco siciliano con le note di Norma e poi di
Cavalleria, Puritani ecc. Credo che Egli ci ha saputo spiegare benissimo il
colore, il sapore, l'odore e la visione della musica: Bravo Taviani!
Giovanni. |
Herbert Abela |
Grazie per un raduno molto piacevole. Grazie
a Bruno Di Primio chi è venuto a prenderci dall’aeroporto. E’ bello
incontrare amici del 19O Corso che ho avuto il privilegio da
conoscere dal 103 O Corso
di SM nel 1978/79 e anche negli altri raduni a Trieste, Modena, Torino e
Gaeta. A Civitavecchia parlavamo dei nostri figli (e anche degli studi)
e in questi giorni parliamo dei nipotini! La zona d’intorno al lago di Garda
è molto bella anche quando piove e c’e’ tanto da vedere. L’ultimo giorno c’è
piaciuto molto il giardino Sigurtà e Borghetto. Il rientro è andato
molto bene; c’era tempo per relax nell’albergo e l’aereo è partito in
anticipo. Non era bello andare al lavoro il Mercoledì. Herbert. |
Battistini |
Esprimo
tutta la mia soddisfazione per il nostro recente incontro di Peschiera del
Garda. Credo sinceramente che quello di quest'anno sia stato il migliore
in senso assoluto anche se il raduno in Sicilia dello scorso anno, al quale
purtroppo non ho potuto partecipare, sia stato anch'esso, almeno a
giudicare dal filmato di Taviani, di eccellente qualità.
Nei cinque giorni in cui sono stato gioiosamente confuso tra i colleghi,
dalla mattina alla sera, sugli autobus, in albergo, nei ristoranti, nelle
cerimonie ufficiali, nelle visite alle località o ai musei, non ho avvertito
alcun segno di lamentela, come spesso ho invece rilevato negli anni scorsi,
anzi ho sentito solo commenti favorevoli. Anche la pioggia , a
differenza di quanto era accaduto a Gubbio, è stato considerata un
inconveniente fastidioso si ma non più di tanto; infatti nella cerimonia
della deposizione della corona al monumento ai Caduti e durante il ricordo ai
nostri cari Colleghi che sono andati avanti, nonostante che in quel momento
la pioggia fosse divenuta più virulenta, anche quelli del "si
poteva fare in un altro modo" e che hanno sempre da ridire
sull'organizzazione, pronti a dare consigli e suggerimenti senza mai
impegnarsi in prima persona, non hanno espresso lamentele, anzi hanno
sopportato ordinatamente i disagi del maltempo. Credo che gran parte del
merito sia da attribuire a Raguseo e a sua moglie e penso che in qualche modo
debba essere loro riconosciuto. Le cose che sono state apprezzate, a parte il
pregio delle località visitate, sono state: a) il
fatto che le guide ci hanno assistito in ogni momento del raduno. Dall'arrivo
alla partenza, c'era sempre qualcuno pronto a risolvere i piccoli problemi
che sono inevitabili in tali circostanze; b) la
serata di gala che, a mio avviso è stata molto raffinata, soprattutto, grazie
all'ottima scelta delle musiche da parte dei cantanti, ha creato un'atmosfera
di serena allegria ed ha consentito a tutti di partecipare ai balli. c)
Vorrei aggiungere un altro momento magico del raduno: le brasiliane
che, con il loro brio, hanno allietato una intera serata. Qualche
piccolo neo si è comunque manifestato dovuto però a fatti esterni
all'organizzazione. Si tratta del comportamento maleducato di alcuni
esercenti ( bar e ristorante ) nella gita a Sirmione, ma non merita
parlarne ed anche in questo caso le guide hanno manifestato la loro
solidarietà e ne terranno conto quando dovranno organizzare gite
per altri gruppi. In sintesi, si possono trarre i seguenti
ammaestramenti: a)
scegliere una località in vicinanza di un Ente militare ove si
possa effettuare in modo degno la commemorazione dei Caduti e il
ricordo degli Allievi scomparsi; b)
scegliere una località ove siano residenti alcuni colleghi che possano
seguire da vicino le fasi preparatorie del raduno; c)
alloggiare tutti in uno stesso albergo; d)
scegliere accuratamente gli orchestrali e la musiche per la serata
di gala. Non
penso che sia possibile in futuro avere a costo zero un corpo di ballo di
brasiliane e quindi lasciamo perdere. Infine, credo che dovremmo rivedere le
modalità per la scelta della località ove effettuare il raduno. Ciò in quanto
ho notato che si va alla riunione di Corso con delle idee più o meno
chiare, poi qualcuno fa delle proposte anche interessanti ma diverse, si vota
e lo scarto tra le località in gara è sovente di uno o al massimo due voti,
si sceglie la località che però dal giorno dopo la votazione è messa in
discussione. Secondo me il comitato organizzatore centrale deve avere più
forza ed incidere di più nella scelta. Bruno. |
D’Agostino |
Ringrazio
l'organizzazione (SEMPRE PERFETTA) che mi ha permesso di rivedere il sempre
giovane 19°, anche se per essere all'altezza della situazione, tutti ci
eravamo messi sul volto qualche ruga e sulla pancia qualche chilo in
più. Sono
stato molto felice di rivedere i miei commilitoni della settima e anche gli
altri dei quali il ricordo si era affievolito, ma, non appena iniziavo a
parlare con loro, i ricordi tornavano a scaldarmi il cuore. Tutte le
tappe sono state belle ben preparate ed interessanti, sono piaciute sia a mia
moglie che a mio nipote, le guide erano tutte ben disposte e ci hanno aiutato
a fare un tuffo nella storia d'Italia. A tale proposito debbo dirti che
mi hai "rovinato" perchè ora, al prossimo raduno vuole
venire, oltre a Daniele che non rinuncia, anche il fratello più
grande Simone di 14 anni. Quando
siamo andati a Mantova, presso la brigata missili, dopo la Messa alla
deposizione della corona ai Caduti, mentre mio nipote Daniele si faceva
il segno della Croce, mi ricordo solo che pioggia e lacrime scendevano
sul mio volto. Il mio cuore è tornato indietro e vi è stato dentro di
me un calore così grande che nonostante la pioggia io,subito
dopo, mi sono ritrovato completamente asciutto. L' Hdemia io non l'ho mai dimenticata, perchè è
stata la prima vera scuola che mi ha insegnato l'onore, l'amore di
Patria, la responsabilità,l'ordine, mi ha insegnato a volare in alto, a
vedere le cose oltre l'apparenza,mi ha forgiato il carattere, e mi ha
permesso di superare tante situazioni difficili che mi sono capitate
mentre ero nei Vigili del Fuoco. Quando a
Torino sono andato via, il responsabile delle Trasmissioni, nel tentativo
ennesimo di trattenermi, mi disse che in fine ero un traditore perchè avevo
fatto spendere allo Stato tanti soldi. Io comunque non me la sono sentita di
vincolarmi così a fondo e sono tornato a casa. A casa però mio padre mi disse
che dovevo iscrivermi all'Università e così feci. Sapessi
quanta delusione ho provato quando al terzo anno di elettrotecnica dove c'era
posto per 30 persone eravamo oltre 300. Pensavo
di spezzare il pane della scienza con i grandi del sapere e invece mi sono
ritrovato in pieno caos, non si riusciva ad entrare nelle aule, non si
sentiva nemmeno la voce dell'insegnante e vi era il pieno disinteresse verso
i discenti. Di tutti i professori uno solo meritava la cattedra, gli altri
vendevano dispense e non ti vedevano neanche in viso. Non è un caso che
nel mondo universitario vi sono stati i "moti dei 68". Poiché
all'epoca facevo domanda per i vari concorsi ne vinsi uno come tecnico dei
Vigili del Fuoco e così mi sono sposato; oggi ho tre figli due femmine, un
maschio e quattro nipoti. Per
farla breve io ho sempre pensato di essere per voi un traditore e non
puoi sapere la gioia che ho provato quando ho visto che non era così e che
invece per voi ero rimasto lo stesso di sempre. Avere trascorso quattro
indimenticabili giornate con i compagni di sempre nella serenità nella
spensieratezza è stato come aver bevuto alla fonte della giovinezza. Grazie
per non aver mai smesso di cercarmi e per avermi regalato l'incontro più
bello della mia vita. A volte penso che è colpa vostra se mi sono ritrovato a
fare il pompiere, si vede che nel sub-conscio mi è rimasta la parola
"POMPA"per tutte le volte che l'ho sentita. Alberto. |
Chiappini |
Il raduno di
quest'anno è riuscito perfettamente anche se il tempo non ci ha assistito nel
migliore dei modi. Le località
visitate sono state di grande
interesse sia dal punto di vista artistico che paesaggistico. Bisogna
ringraziare soprattutto Lucia e
Giovanni Raguseo che ci hanno proposto un
bellissimo complesso alberghiero
nelle vicinanze del lago di Garda, con spazi immensi e nel verde. Tutti gli Allievi del 19° Corso, con i loro
familiari ed amici, sono stati perfetti e posso senz'altro dire che sono
stati soddisfatti sia dell'organizzazione, sia delle località visitate. La
deposizione della corona presso il monumento della Caserma per commemorare i nostri Colleghi deceduti
del nostro Corso di Accademia è stato uno dei momenti più sentiti e toccanti.
Carlo. |
Cigna |
Il
mio commento al raduno, identico a quello di Nella, è sintetizzabile in poche
parole: superlativa organizzazione, splendido luogo, di altissimo valore i
contenuti e indimenticabile atmosfera di sentimenti di vera amicizia. Grazie
di tutto e …. al prossimo. Un abbraccio fraterno. Gaetano |
Formentin |
Venerdì 12 settembre
ore 09.30, varco il cancello della caserma Macao dove trovo puntuale Bruno
Battistini ad attendermi con un mucchio di fogli che gli scappano da tutte le
parti (sono i pass per le auto private
). E' l'inizio del raduno di quest'anno e noi "romani" possiamo
averne un primo assaggio. Il pullman tarda per il traffico e comincia a
piovigginare. L'euforia, però, è alta per la gioia che proviamo a
rincontrarci, alcuni dopo un anno ed uno in particolare ( D'agostino ) dopo quarant'anni. Durante il viaggio,
scambiamo tra di noi le ultime notizie, soprattutto sui nipotini: tu quanti
ne hai, quanti anni, parla, cammina, ecc. e ci accorgiamo dai nostri discorsi
come sono cambiate le nostre attenzioni ed i nostri interessi, tanto da
sembrare i partecipanti di un tour dei nonni. Ci siamo dati subito una
regola: non parlare dei nostri acciacchi. Al Parc hotel abbiamo
trovato già molti delle città più vicine ed altri abbiamo saputo da ore in
zona alla ricerca disperata del nostro albergo che il navigatore non
riconosceva in via Brollo, risultata, poi, una via
privata e, come tale, non individuabile dal satellite. Alla cena abbiamo
subito capito che saremmo ingrassati di qualche chilo, visto il sistema a
buffet. La pioggia non ci ha
abbandonato che per brevi tratti, eccetto l'ultimo giorno. A Verona ci ha in
parte risparmiato, permettendoci una visita della città e dintorni quasi
all'asciutto. Dopo pranzo il diluvio, ma oramai Verona l'avevamo visitata.
Non sono mancati momenti particolari, come sotto il balcone di Romeo e Giulietta,
dove alcuni non hanno retto alla tentazione di farsi fotografare con le mani
sul seno della statua (ma che vi aspettavate, una dose surrettizia di
viagra?). La domenica ci ha
riservato più di un momento di emozione, prima con la cerimonia di
commemorazione dei nostri Deceduti, sempre benedetti dall'acqua ( ma quanta
ne avevamo presa in servizio! Per i nostri cari Amici andati avanti, questo
ed altro), poi con la cena di gala ed il ballo. Per non riacutizzare il nervo
sciatico ho dovuto deludere il nostro Presidente che ha cercato invano di far
ballare i single di complemento. L'indomani,
navigazione sul lago di Garda, visita di Sirmione e nel pomeriggio di
Peschiera. Purtroppo del lago s'è visto poco visto il tempo inclemente, però
alla fine la giornata si era messa un po' meglio. A pranzo, il secondo
plotone della settima ha incontrato il redivivo Pieralvise Zarattini, sempre sornione e scanzonato come sempre, con
il quale s'è passato qualche ora stile raduno, con tanti " ti ricordi
quella volta…. e quella…
". Prima dell'abbuffata
serale, abbiamo potuto ammirare ed apprezzare la professionalità di Giorgio
Taviani che ci ha deliziato con i video sui raduni di Gubbio ( anche lì
quanta acqua, ce ne eravamo dimenticati) e di Acireale. Un grazie
particolare, quindi a Giorgio, ma anche alla sua gentile consorte per la
sopportazione e la pazienza. Assente il nostro
Presidente (chiamato altrove per improrogabili esigenze operative), è
arrivato il sole che ci ha consentito di apprezzare il parco giardino Sicurtà
in tutta la sua bellezza. Poi, dopo il pranzo a
buffet, un fitto scambio di abbracci e saluti ed un arrivederci al prossimo
raduno che ancora non si sa dove si farà, ma fosse anche in capo al mondo,
vedrà gli allievi del corso dello stile presenti e sorridenti e felici di
passare qualche giorno assieme. Un grazie particolare
a Giovanni Raguseo ed a sua moglie e a Gelato, purtroppo assente, per la
dedizione profusa e per i risultati ottenuti. Credo che i due
"probiviri" Enrico Vadacca e Peppo
Caldarazzo, che sicuramente avranno attentamente valutato e soppesato ogni
atto del comitato organizzatore, possano emettere un giudizio altamente
positivo o quantomeno ampiamente sufficiente e ne attendo il loro verdetto
non senza un certo timore reverenziale. Ciao a tutti, un abbraccio Casimiro. |
Vadacca |
Dopo aver letto i commenti al
raduno riportati sul sito del Corso, mi sono chiesto:ma parlano del raduno al
quale ho partecipato? Se si,questa unanimità di consensi, ricca di
apprezzamenti,è sullo schema”Fede-Berlusconi”? E’
stato oggetto di compravendita? E’ il risultato di una censura preventiva
operata da chi gestisce il sito, complice e connivente con gli organizzatori? So soltanto che mi avevano dato l’indirizzo
dell’albergo, base del raduno. Giunto in loco,dopo un’ora di tentativi per
raggiungerlo, preoccupato di esser oggetto della trasmissione”Chi l’ha
visto”, ho telefonato alla reception. Ho dato le coordinate del mio punto di
stazione,ed una cortese Signorina mi ha dato le indicazioni giuste per
raggiungerlo. Arrivato ho avuto le chiavi della stanza. Ho subito apprezzato
il funzionamento della ricezione. Nel bagno era già in funzione la
doccia,almeno così mi sembrava di”primo acchitto”.
Dopo ho scoperto che l’acqua che scendeva copiosa era una perdita dal bagno sovrastante. Dopo 3 o
4 ore ho avuto una stanza meno”umida”.Cena. In una situazione da inferno
dantesco dove si accalcavano orde di affamati al”self service”, sono riuscito
a strappare a spinte e gomitate un piatto di generi vari. Finita la cena, si
fa per dire, non ho trovato una hall comoda ed accogliente. Facciamo una
passeggiata. Dove? L’albergo era isolato, lontano da qualsiasi centro
abitato, tipo aerostazione. Fortunatamente c’era anche il campo da golf (no comment)? La mattina dopo, cerimonia ricordo, pianto copioso
alla lettura del discorso-ricordo di Colaianni.Visita la Palazzo Tè. A metà
della visita, stanco, e non ero il solo, ho cercato di ritornare sul pullman.
Dove era? Le indicazioni erano varie. Fatti diversi chilometri in giro per il
palazzo, trovato il pullman, chiaramente ho rinunciato alla successiva
passeggiata per Mantova. Di strada ne avevo già fatta tanta! Ho saltato la cena di gala ma non ho visto negli
sguardi di chi aveva partecipato soddisfazione e gioioso consenso. La mattina dopo per diverse traversie non ho
potuto partecipare alla gita sul lago. Ho pensato:li aspetterò al ristorante.
Ma quale? Avevo, come indicazione il nome e una vaga collocazione, tra
Sirmione e Desenzano.Percorsa quella strada diverse volte senza risultato, ho
deciso di ritornare al mio eletto domicilio. Ignoro cosa sia successo dopo.
Concludo,il raduno è stato irripetibile…speriamo! |
Nicolò |
Vorrei
dire che, a parte la nostra ormai "collaudata scalogna" che ci
propina sempre o quasi la nostra razione di acqua, a me personalmente sembra
che anche questo raduno sia pienamente riuscito. Le attività pianificate e
successivamente svolte mi sono sembrate ben preparate ed eseguite. Anche il
Park Hotel Paradiso - anche se di difficile"reperibilità da parte di
molti di noi - mi è sembrato pienamente all'altezza delle nostre esigenze e,
anzi, debbo dire che per fortuna il raduno non si è protratto ulteriormente
perchè altrimenti sarei ingrassato vergognosamente,dal momento che si
mangiava " a volontà"! Ho
notato qualche piccola discrepanza "da parte nostra": nel senso che
qualche volta (molto poche in verità!) qualcuno ha fatto attendere la massa
sui vari pullman! Ma tant'è! C'è sempre qualcuno che ritarda! Mi è
piaciuta soprattutto la cerimonia svolta a Mantova,nella Caserma del 4^ Rgt .msl. Sostanzialmente
ritengo che anche questo raduno abbia evidenziato che lo spirito del 19^ è
sempre vivo e "coagulante"! Ritengo
di non essere l'unico a esternare un vivo apprezzamento per gli organizzatori
"lontani" e "vicini" all'obiettivo, per l'opera condotta
a buon fine. Per il
futuro: ci tengo a evidenziarti come - a mio parere -il prossimo raduno
ipotizzato in quel di Varsavia non appare effettuabile secondo le nostre
esigenze! Non mi sembra possibile un efficace "assemblaggio
temporalmente corretto di un centinaio di partecipanti" in una località
straniera senza un efficiente "supporto locale". Ritengo che una
eventuale andata in Sardegna raccoglierebbe maggiori adesioni. Ciao e tanti
auguri. Francesco. |
Cardarelli |
Carissimi colleghi
del 19° Corso, dopo alcuni anni di
“latitanza”, certamente non dovuta alla mancanza di intensi legami con tutti
voi, sono partito da Torino deciso, pienamente sicuro di tornare a ritrovare
l’affetto, la serenità e lo stile che da sempre hanno caratterizzato il
nostro Corso. Durante il viaggio in
auto verso il Lago di Garda, non appena un sonnellino di Maria me lo consentiva,
ho cercato il viso e le espressioni significative di molti di voi ed ogni
tanto mi sono sorpreso a sorridere compiaciuto. Ma compiaciuto di
cosa ? Non saprei proprio dirvelo con esattezza perché si trattava di stati
d’animo forti ma delicati allo stesso tempo, seri ma anche gioiosi , credo un
po’ somiglianti a tutto ciò che ognuno di noi ha avvertito quando è tornato
per la prima volta a casa dopo una
lunga lontananza. Alessandria, Tortona,
l’Oltre Po Pavese, quindi Piacenza
,Cremona, Brescia, Peschiera del Garda. Poco più di 300 chilometri senza
quasi accorgermene, tanto era il desiderio di rivedervi. Ed eccoci arrivati in
una struttura alberghiera dal nome “Park Hotel Castelnuovo del Garda” che
però non è a Castelnuovo del Garda, paese poco distante da Peschiera, bensì
inserita in un vasto parco che prende il nome di Golf Club Paradiso, non
molto lontano dal casello autostradale di Peschiera, lungo la strada per
Valeggio, dove però non esiste alcuna indicazione con quel nome. Capite allora bene
perché Ennio BETTI, che ci aveva raggiunto per un fugace saluto, sta ancora
imprecando per non aver ricevuto una “mappa” del territorio, elaborata ed
aggiornata secondo i più rigorosi canoni della topografia militare !. Caro Ennio, non
avertela; molti altri hanno subito la stessa sorte ad eccezione dei soliti
fortunati “romani” che sono giunti a destinazione in pullman senza il benché
minimo problema. Da parte mia me la sono cavata abbastanza dignitosamente
telefonando all’albergo e chiedendo lumi su suggerimento di Maria. E poi
dicono delle donne ! Saluti, abbracci,
qualche momento di commozione. Alcuni non si vedevano da tempo come Alberto
D’AGOSTINO che ha portato con se un simpaticissimo nipotino che è riuscito a
sopravvivere con noi senza mai un lamento. Complimenti al nonno per gli
ammaestramenti che è riuscito a dargli. In effetti, il tempo
non ci ha aiutato molto e le giornate sono
trascorse sempre con il naso all’insù a scrutare i nuvoloni densi e
scuri ed a fare previsioni. Giovanni GERACE, anche lui new entry, ritornando in Sicilia dove per tutto il periodo si
segnalavano spiagge frequentatissime,
avrà certamente raccontato ai suoi amici e parenti di aver fatto un
bellissimo viaggio tra i fiordi norvegesi assaporando aringhe e prelibato
merluzzo. A proposito di cibo,
cari colleghi, dobbiamo dare atto ai nostri
organizzatori che presso l’albergo ci siamo trovati veramente bene
sotto ogni profilo. Al di là delle battute scherzose che ritengo
sempre utili per assicurare un po’ di sale alla nostra vita, penso che
l’incontro di quest’anno sia stato un successo e questo, non solo per
l’indiscusso impegno degli organizzatori ed il numero dei partecipanti ma anche per la carica umana e per
l’armonia interiore che ci ha infuso e che ci saranno indispensabili per
vivere serenamente i nostri ricordi. Di esso ci rimarrà
certamente un ulteriore arricchimento delle nostre conoscenze sulle grandi
famiglie nobiliari degli Scaligeri e dei Gonzaga e sulle loro realizzazioni ma , soprattutto
sotto il profilo umano, il raduno è
stato la riconferma dei fortissimi legami che ci uniscono, alla cui base, ne sono sicuro,
permangono ancora dopo tanti anni (quasi cinquanta) gli intramontabili valori
con cui ci siamo formati ed in cui continuiamo a credere. Penso di non dovervi
dire altro ma prima di concludere non voglio farvi mancare un grazie sincero
per le intense emozioni provate nel rivedervi dopo qualche anno. Un carissimo saluto a
tutti voi ed un arrivederci a presto. Franco. |
Taviani |
A
mio avviso è stato come al solito un eccellente Raduno. Ci siamo riuniti in
una bella ed interessante zona che sia io che Mirella già ben conoscevamo.
Non è questo che conta. Per me conta soprattutto rivedermi piacevolmente con
i nostri Colleghi che sentono questo ritrovarsi insieme un fatto positivo,
auspicandomi che vogliano essere sempre più numerosi. E
così è stato, almeno con chi, vinto il gioco iniziale della “caccia al tesoro
per trovare il Park Hotel”, non gradito da tutti, ha poi seguito
disciplinatamente il programma e le piccole aggiunte e varianti proposte
dall’organizzazione. Appare
chiaro che il Comitato organizzatore continua instancabile a “lavorare al
meglio” per il Corso e che in questo caso il supporto locale fornito con
impegno e discrezione da Giovanni e Lucia Raguseo è stato encomiabile e
determinante per la buona riuscita, malgrado la meteo non favorevole (ma
questa sta diventando una tradizione non governabile!). Sistemazione
alberghiera ottima e ben commisurata agli scopi del Raduno (stare insieme). La
novità del self service serale, una volta compreso come fare, ci ha permesso
di scegliere menù personalizzati (e illimitati) in tempi assai contenuti. Le
visite sono state giustamente dosate e calibrate sul nostro campione medio e
condotte da Guide all’altezza. Gli
Onori ai Caduti ed il Ricordo dei nostri Colleghi “andati prematuramente
avanti” si sono svolti nel più toccante e valido luogo possibile. Il
Reggimento Missili ed il suo Comandante soprattutto sono stati di
un’ospitalità e partecipazione che ci ha allargato il cuore nel sentire tanto
forte il legame e la comunione di sentimenti con chi è ancora in servizio. La
Serata di Gala ci ha tenuti insieme, tutti, con gioia e divertimento. Realizzando
i filmati dei nostri Raduni quanto affermo ha conferma nel sempre maggiore
affiatamento tra noi e tra le nostre Gentili, ormai sempre più del 19°, che
riscontro, anno dopo anno, effettuando i montaggi che mi fanno visionare ore
ed ore di registrazioni mediamente per un centinaio di volte a film. Non
si deve scordare che la gestione del Raduno, sotto ogni aspetto, riguarda
sempre un gruppo superiore al centinaio di individui con esigenze non
standardizzate. Chi qualche volta ha provato ad organizzare sa bene quante
siano le difficoltà da superare. La
gratuita e sorprendente scortesia di qualche pubblico esercizio a Sirmione è
stato un imprevedibile fastidio indipendente da chi si è prodigato per noi e
per farci stare bene, comodi e insieme. Ma certo un fatto minimo rispetto a
tutto il positivo offertoci. Ancora
una volta un successo, come tutti i Raduni la cui organizzazione ha fatto
capo ai “Soliti Noti con efficace supporto indigeno”! Grazie a… tutti Voi, nella fattispecie Giovanni e Lucia inclusi, che tanto fate per tenere insieme il 19° Corso. Giorgio |
Colalè |
Premesso che per me e Romana è
prioritario il piacere di rivedersi e stare qualche giorno insieme agli
ex-allievi del 19° Corso per scambiarsi ricordi e fare quattro
"allegre chiacchierate", non abbiamo dato importanza a qualche episodio
(pranzo a Sirmione) che,comunque, non si può imputare ad alcuno. L'hotel era
ottimo nell'insieme sia come ospitalità che ubicazione, i luoghi visitati, se
pur già noti, vista la minima distanza da Treviso, li abbiamo rivisti con
piacere. Forse le cene in hotel ci avrebbero permesso di godere maggiormente
della presenza e della simpatia che alcuni di noi sanno trasmettere, se
fossero state consumate in una sala riservata al nostro gruppo. Manifesto ,
comunque,l'incondizionato apprezzamento per tutto il Comitato Organizzatore
del raduno e per coloro che si sono prodigati per la realizzazione in quel di
Peschiera. Nella speranza di poterci rivedere l'anno prossimo, saluto
caramente. Giuliano. |
Lattanzio |
Desidero innanzitutto sottolineare che la scelta del Parc
Hotel in località Castelnuovo del Garda è stata ottima, sia per il livello
dell'hotel che per il luogo molto bello e in posizione tale da poter
effettuare gite in città di notevole interesse turistico - culturale. Ritengo
personalmente valida l'organizzazione delle visite alle città di Verona e
Mantova, - finalizzate ovviamente ad alcuni aspetti della città
- causa il tempo disponibile. La scelta dell'albergo per l'incontro ha permesso inoltre di
stare tutti insieme offrendo luoghi idonei a riunirsi anche in gruppi e
scambiare idee e soprattutto fare delle ciacole! Voglio anche sottolineare che ho molto apprezzato - spero
condiviso da tutti - le proiezioni effettuate dal bravo Giorgio Taviani inerenti
ai 2 precedenti raduni; auspico diventi prassi nei prossimi meetings. Al di là di piccoli imprevisti che possono sempre
accadere, essi non inficiano quello che è il risultato delle adunate. L'importante è continuare ad incontrarci in 10 o in 100,
determinante è mantenere vivo quel legame affettivo e di amicizia che unisce
noi del 19° Corso da ben 46 anni; ogni incontro deve servire
a rinsaldare lo spirito del Corso dello'Stile'. Chiudo ringraziando te e tutti gli altri colleghi
che vi prodigate, sacrificando il vostro tempo per l'organizzazione e la
riuscita dei raduni del Corso. Arrivederci al 2009! Bruno. |
Caldarazzo |
Caro Carmine, un po' in ritardo ma con piacere aderisco alla tua
richiesta di parere sul nostro recente raduno. Essendo a corto di idee ho
avuto l'ispirazione di chiosare qua e là sui pareri, autorevolissimi, già
espressi da alcuni nostri amici. Preliminarmente dico, per amore di verità e giustizia, che
Giovanni Raguseo è stato bravo: da solo (anche se penso con il contributo non
irrilevante della di lui signora), ma insomma la famiglia, ha centrato in
pieno gli obiettivi più importanti del nostro incontro annuale: tutti gliene
hanno dato atto, rettifico, quasi tutti gliene hanno dato atto ed io con loro
(io a Giovanni gli voglio bene, ma anche agli altri gliene voglio, rettifico,
a quasi tutti gli altri). C'è stato è vero qualcuno che fuori dal coro ha
dissentito; siccome però anche questo qualcuno a Giovanni gli vuole bene, le
critiche che gli ha mosso, ne sono sicuro, non hanno avuto altra finalità se
non quella di stimolare "l'amato" a meglio operare per il futuro. Anche io in vero sono convinto che qualcosa in più si
poteva fare: parliamoci chiaro Carmine, non è forse vero che una persona che
ha ricoperto alte cariche, tipo governatore, doveva adoperarsi di più per
assicurare condi-meteo più favorevoli? Ciò avrebbe
avuto come effetto la attenuazione della lombosciatalgia
e la riduzione delle paturnie di Enrico Vadacca delle quali, come dirò dopo,
tu hai a mio parere pesanti responsabilità. E veniamo alle chiose. GERACE
: Di Colaianni anche io dico che ha espresso i sentimenti che albergavano nei
nostri cuori, solo che noi li sentivamo in tempi molto più compattati.
Secondo me Colaianni anche nelle esibizioni canore dovrebbe farsi desiderare di
più. Giorgio Taviani avrà sicuramente un futuro nel montaggio e
nella scelta del sonoro dei filmini. C'è chi nella nostra seconda vita fa il
politico, chi l'industriale, chi è presidente di qualcosa e chi trova la sua
via in altri campi, nel nostro caso artistici. A riguardo ti butto qui una richiesta più che una
proposta: penso che sarebbe cosa ben fatta se in ognuno dei nostri incontri
annuali venissero fatte due o tre foto, naturalmente significative, da
distribuire a tutti a ricordo dell'avvenimento. ABELA:
beato lui che gli aerei gli partono in anticipo (non vola certo però
Alitalia). E poi di che si lamenta se lavora solo di mercoledì? BATTISTINI: dico io non è contento di fare il presidente
dell'Associazione Carristi? Vuole fare anche il "baffo finto"
infiltrandosi tra i colleghi? E poi moderi il suo entusiasmo per le ballerine
brasiliane che non è roba per lui. CHIAPPINI: ma che gli dico io a Carlo che è sempre così a modo?
Posso dire che sono in piena sintonia con lui sulla cerimonia presso
il 4° Reggimento c/a: è stato certamente uno dei momenti più sentiti e
toccanti: la pioggia lì non ci ha bagnati. Ah! Formentin Formentin
se non fosse stato per i probiviri! Caro Carmine, ti devo un ringraziamento per la sensibilità
che hai avuto nei miei confronti inserendomi nel "gruppo corona":
come sai ho avuto l'orgoglio di aver servito quel Reggimento per quattordici
anni e la fierezza di averlo comandato; il colonnello Zanitti era il mio
alfiere: anche lui è stato bravo. CIGNA: di
fronte ai superiori non me la sento di aggiungere altro: loro dicono
sempre cose buone e giuste e le dicono meglio di tutti gli altri. FORMENTIN: Caro Casimiro qui ti parlo in prima persona, ti pare
corretto fare previsioni sui giudizi che competono ai "probiviri" surrettizziamente incanalandoli? La tua sete di potere in
questa organizzazione è smisurata: stattene al posto tuo! Piuttosto devo
ricordarti che se non ci fosssimo stati Enrico ed
io a coadiuvarti nella conta, avresti lasciato a terra metà delle persone.
Penso che in futuro le cariche di "capo-cassone" debbano essere
attribuite con maggior ponderatezza. NICOLO': si lamenta perchè è ingrassato; meglio, così l'anno
prossimo anzichè a Varsavia è pronto per andare in
Siberia. VADACCA: non poteva non dire ciò che ha detto; una cosa è
l'amicizia un'altra è la rigorosa interpretazione dei doveri connessi con
l'alta carica ricoperta. Il proboviro non deve essere tenero con nessuno
(io ad onor del vero in questo caso mi sono un po' lasciato
andare). Come ti ho anticipato poi, in quei giorni Enrico aveva le
paturnie: il motivo? E' presto detto: secondo te aveva o no ragione di
risentimento nel momento in cui lo hai esonerato dall'incarico
di occuparsi delle care signore vedove? Dopo che lo scorso anno aveva dato
ampia dimostrazione di saper ben operare? Lo avevamo apprezzato molto in quel
ruolo e perfino Casimiro era rimasto entusiasta. Non ti sembra un valido
motivo di frustrazione questo? Carmine perchè lo hai fatto! Un abbraccio. Peppo. |
Favale |
Permettemi
due righe prima di archiviare il nostro raduno del 2008. Ho sempre apprezzato
molto rivedere i compagni….. di gioventù e rivivere
in “comunità” alcuni giorni, anzi, ogni anno che si aggiunge al nostro raduno
mi rende consapevole di quanto sia piacevole condividere il presente con i
compagni di avventura del passato. Il tempo cambia, leviga, aguzza, smussa,
opera trasformazioni, ma noi, con il raduno, è come se lo sfidassimo compatti
ad ogni incontro: siamo fieramente il 19° Corso! E grazie per l’accoglienza
in posti sempre gradevoli che riescono a farsi apprezzare da chi li conosce
bene e da chi non li conosce affatto. Quest’anno,
approdati in riva al Garda, oltre a godere i bei paesaggi lacustri abbiamo
curiosato a Verona e Mantova. Ma le località, per quanto belle, sono
secondarie, quello che più conta è il desiderio e la voglia di uscire dai
propri gusci e muoversi verso gli altri per rivedersi, rinnovare ricordi,
scambiarsi opinioni, confrontarsi. Il muoversi, peraltro, non costituisce una
gran fatica quando si viene ospitati come al Parc Hotel Paradiso
(ricordiamolo questo celeste luogo causa di terrene peregrinazioni…..
per “meritarselo”!), dove comfort e gastronomia potevano scontentare gli habitués del mugugno. Da lodare, inoltre, la perfetta
organizzazione dei mezzi di trasporto (e la simpatia degli autisti) che ci
hanno consentito puntuali e comodi spostamenti verso le mete prefissate. Mete
scelte sempre per soddisfare curiosità e gli interessi più disparati. Dei
nostri incontri, infine, mi piace inoltre come abbiamo scelto di ricordare
quelli di noi che non sono più: con vero affetto e non con vuota retorica.
Immagino di non essere l’unico ad aver esternato queste considerazioni e di
non esser solo nell’aver valutato positivamente questo incontro, ma si sa:
chi tace, acconsente. Al 2009, dunque, in alto i cuori! Beppe. |
Tripodi |
Anche quest’anno la
gita del 19° Corso ha avuto il suo svolgimento con risultati eccellenti.
Tutti noi andiamo spesso in vacanza organizzandoci da soli o affidandoci ad agenzie
ma, permettetemi, non è la stessa cosa. Tutti lo sappiamo ma è bene
ripetercelo che questa nostra gita è
speciale perchè vissuta per tutto un anno: decidiamo dove andare e,
subito, gli organizzatori si mettono a lavorare tenendoci informati passo passo con il nostro grande WEB MASTER “Carmine”. Della
futura gita incominciamo a conoscere i posti e vediamo su internet quanto
disponibile, prendiamo visione dell’albergo, ci viene consigliato
l’abbigliamento. Signori, cosa vogliamo di più? A Lucia e Giovanni un
particolare ed affettuoso ringraziamento. P.S.: Ho letto i
commenti di Vadakka e mi sorge spontaneo: MI CONSENTA!; Lo propongo per la gita del 2009 nel gruppo
degli organizzatori così tutti noi partecipanti finalmente potremo dire di aver
fatto una vacanza perfetta. A Enrì? Te voglio bene.
Paolo. |
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