LA MIA ACCADEMIA
(di Bruno GARIBALDI)
Ma come è iniziata
quell'avventura? Vi racconto la mia.
......durante l'ultimo anno
di frequenza in un Istituto Tecnico Commerciale, una classe molto unita (5 anni
insieme), in una giornata come le altre, accogliamo festosamente la notizia che
il giorno seguente, le ultime tre ore di lezione le trascorreremo in Aula
Magna: un Ufficiale dell'Esercito verrà a parlarci della "professione
militare".
Non ci pensiamo più,
felicissimi però di "saltare" (allora non era tanto frequente) delle
ore a "rischio interrogazione".
Quando arriva il momento,
in Aula Magna sono seduto accanto ad un caro amico, Bruno come me, lui ottimo
ostacolista e convinto militarista, io volenteroso mezzofondista che di
militare non sa proprio niente.
In religioso silenzio
ascoltiamo la conferenza dell'Ufficiale, ma cosa colpisce di piu' la mia
attenzione è il filmato che viene proiettato: sport, sport, sport (atletica,
equitazione, scherma, pugilato, ecc. ecc. ma sempre sport). Straordinario
(nell'Istituto che frequentavo l'attività sportiva aveva un
"peso" rilevante).
Allo studio, il
conferenziere fa solo un breve cenno.
Ci distribuiscono delle
cartoline ed il mio compagno di banco, superconvinto, ne riempie subito una;
io, per gioco, lo seguo (figurati se possono essere interessati ad uno come me,
pelle ed ossa, sempre irrequieto). I miei familiari non sanno niente.
Si avvicina la fine
dell'anno scolastico e, mentre siamo sempre più presi dall'esame di maturità,
riceviamo l'invito a presentarci presso il vicino ospedale militare (a 70km)
per una visita medica.
Ma
dove vado, io, così secco? Ma si, in fondo è una gita gratis in una città che
non conosco. Vado.
Tutto molto divertente, ma
dopo qualche tempo io ed il mio amico veniamo convocati a Roma per una prova
scritta di cultura generale. Ma dove andiamo!!!
Non ce la faremo mai.
Altra sorpresa. Ammessi.
Riceviamo il programma delle prove orali da sostenere. Pazzesco: trigonometria,
geometria,ecc.ecc......................., ma noi siamo Ragionieri/Periti commerciali,
non ne sappiamo proprio niente!!
Il mio amico, sempre piu'
convinto ed entusiasta, si procura i libri e comincia a studiare. Io , a
malincuore, lo seguo con molte difficoltà (è appena finita la maturità, è'
iniziata la stagione estiva, arrivano i turisti). E' dura. Ammazza quant'e'
difficile la trigonometria!!
Riceviamo l'invito a
presentarci a Modena in tempi diversi. Vado, in fondo è sempre un'esperienza,
nel bene e nel male.
Sistemato in una camerata,
il responsabile del mio gruppo è il Ten. Marcoaldi detto "il
martello" (dopo 20 anni lo incontro nuovamente, a Bari, durante una
esercitazione).
Iniziano le prove, ne seguo
qualcuna dei miei "colleghi" e...........mi sento profondamente
ignorante. Ma cosa sto facendo?????
Tocca a me. Sulla lavagna,
faccio un passaggio io ed uno il professore di geometria che, disperato per la
mia prestazione spesso allarga le braccia in segno di impotenza. Mi sento
morire e rinascere quando un membro della commissione mi dice che posso
accomodarmi.
Senza attendere il
risultato, che considero scontato, torno in camerata e preparo la valigia. L'avventura
è finita! Niente affatto, è proprio il Ten. Marcoaldi che mi cerca e mi
informa di un recupero all'ultimo momento. Ammesso, ammesso.
Mi sono sempre chiesto se è
stato per il mio nome storico o perché avevano proprio bisogno di tanta gente.
Forse questo ed altro, o niente di tutto ciò.
Mi accingevo ad essere il
primo militare professionista della mia famiglia e di quelle dei miei genitori.
Mia madre era molto
orgogliosa (mio padre era morto alcuni anni prima), i miei fratelli erano
sorpresi della scelta, i miei amici erano increduli (prima di Natale ti
rimandano a casa, sei troppo "casinista").
Il mio amico Bruno, piu'
serio e preparato di me, non ha problemi, supera bene le prove.
A fine ottobre,in treno
"Modena - stazione di Modena - per Carpi, Suzzara, Mantova si
cambia", inizia (con voi tutti) la straordinaria avventura, segnata:
- inizialmente - dagli incubi
del "cubo" (che i "nunziatelli" facevano in un attimo) e
dalla quantità di sinossi ricevute;
- successivamente, dall'aiuto che ho costantemente ricevuto da Tanino,
Giorgio, Casimiro, per colmare le profonde lacune che avevo in matematica
(GRAZIE ragazzi);
- infine dall'entusiasmo che colleghi, istruttori, insegnanti e
comandanti mi hanno trasmesso (GRAZIE a tutti).
Per la formazione che ho
ricevuto in quello storico Istituto ho avuto (ed ho) il privilegio di
vivere intensamente, orgoglioso di servire con onestà e lealtà il mio
Paese, consapevole che nelle stesse condizioni sono i miei compagni di corso, così
come quelli che mi hanno preceduto e seguito.
Ragazzi, è arrivato il
momento, il 40ennale. Sarà molto difficile controllare le emozioni che ci
daranno certi momenti della cerimonia; Non ci vergogneremo ne' lo nasconderemo perché
sarà un PRIVILEGIO riservato a POCHI .
AUGURI con un forte, affettuoso
abbraccio. A presto. Garibu'