I CADUTI DI NASSIRYA
Regaliamo anche noi una preghiera e
un ultimo saluto a:
PIETRO PETRUCCI: 22 annidi Casavatore (Napoli), caporale dell'Esercito. Ne era stata dichiarata la morte cerebrale
poche ore dopo la strage. Poi è stata staccata la spina della macchina che lo
teneva in vita. Petrucci era un volontario in ferma breve e in missione in Iraq
con l'incarico di
conduttore di automezzi.
DOMENICO INTRAVAIA: 46 anni, di Monreale, appuntato dei CC in servizio al
comando provinciale di Palermo; sposato e con due figli di 16 e 12 anni. Lascia
anche l'anziana madre, il fratello gemello e due sorelle. Era partito per
l'Iraq quattro mesi fa e sarebbe dovuto rientrare fra tre
giorni. Era già stato in missione a Sarajevo. I due figli tenevano un
calendario da cui cancellavano i giorni che mancavano al ritorno del padre. La
notizia ha gettato la moglie nella disperazione: «Voglio morire, senza mio
marito la mia vita non ha senso».
ORAZIO MAJORANA:29 anni, di Catania, Carabiniere scelto in servizio nel
battaglione Laives-Leifers in provincia di Bolzano. L'anziano padre ha appreso
la notizia in Svizzera, dove si trovava per sottoporsi ad alcune visite
mediche. È rientrato d'urgenza a Catania.
GIUSEPPE COLETTA:38 anni, originario di Avola (Siracusa) ma da tempo residente
a San Vitaliano, in Campania, Vice Brigadiere in servizio al comando
provinciale di Castello di Cisterna (Napoli); sposato e padre di una bambina di
due anni. Aveva perso un figlio di 5
anni per leucemia.
GIOVANNI CAVALLARO: 47 anni, nato in provincia di Messina e residente a Nizza
Monferrato, Maresciallo in servizio al comando provinciale Carabinieri di Asti.
Era noto con il soprannome di “Serpico”. Lascia la moglie e la piccola Lucrezia,
4 anni. Era già stato impegnato in altre missioni in Kosovo e in Macedonia. Era
da tre mesi in Iraq e stava per rientrare a casa. La sera prima aveva
telefonato alla moglie: «Sto preparando la mia roba, sabato finalmente torno da
te e da Lucrezia. Ho voglia di abbracciarvi».
ALFIO RAGAZZI: 39 anni, maresciallo dei carabinieri in servizio al Ris di Messina,
sposato e con due figli di 13 e 7 anni. Era partito in luglio e sarebbe dovuto
rientrare a Messina sabato prossimo: i familiari stavano già preparando la
festa. Era specializzato nelle tecniche di sopralluogo e rilevamento e il suo
compito era quello di istruire la polizia locale.
IVAN GHITTI: 30 anni milanese, carabiniere di stanza al 13/mo Reggimento Gorizia.
Era alla sua quarta missione di pace all'estero, dopo essere stato tre volte in
Bosnia. Lascia i genitori e una sorella. Ieri sera lo hanno sentito per
l'ultima volta al telefono: «Era assolutamente sereno e
tranquillo».
DANIELE GHIONE:30 anni, di Finale Ligure (Savona), maresciallo dei carabinieri
in servizio nella compagnia Gorizia. Era Sposato da poco. Era stato ausiliario
dell'Arma, poi si era congedato e iscritto all'Associazione carabinieri in
congedo. Era ritornato ad indossare la divisa vincendo un concorso per
maresciallo.
ENZO FREGOSI:56 anni, ex comandante
dei NAS di Livorno dove viveva con la famiglia. Lascia moglie e due figli, un
maschio, anche lui carabiniere, e una ragazza che studia all'Università. Era
partito per l'Iraq il 17 luglio scorso e stava rientrare in Italia. A casa
stavano già preparando la festa
per il suo ritorno.
ALFONSO TRINCONE:44 anni, era originario di Pozzuoli (Napoli) ma risiedeva a Roma con la moglie e i tre figli. Il sottufficiale era in forze al NOE, il Nucleo operativo ecologico che dipende dal Ministero dell'Ambiente.
MASSIMILIANO BRUNO:40 anni,
maresciallo dei carabinieri di origine bolognese, biologo in forza al
Raggruppamento Investigazioni scientifiche (Racis) di Roma. Viveva con la
moglie a Civitavecchia. I genitori e un fratello vivono a Bologna.
ANDREA FILIPPA: 33 anni, torinese,
carabiniere dall'età di 19. Era esperto di missioni all'estero che lo tenevano
costantemente lontano da casa. Prestava servizio a Gorizia presso il 13°
Battaglione Carabinieri. Viveva a San Pier D' Isonzo insieme alla giovane
moglie, sposata nel 1998.
FILIPPO MERLINO:40 anni, originario
di Sant' Arcangelo (Potenza), sposato. Con il grado di Maresciallo comandava la
stazione dei Carabinieri di Viadana (Mantova). È morto nell'ospedale di
Nassirya dove era stato portato gravemente ferito.
MASSIMO FICUCIELLO:35 anni, tenente dell'esercito, figlio del Gen. Alberto Ficuciello. Funzionario di banca, aveva chiesto di poter tornare in servizio attivo con il suo grado di tenente proprio per partecipare alla missione «Antica Babilonia». Grazie alla sua conoscenza delle lingue era stato inserito nella cellula Pubblica Informazione del Col. Scalas. Questa mattina aveva avuto l'incarico di accompagnare nei sopralluoghi i produttori di un film-documentario sui «Soldati di pace». Prima dell'attentato, il titolo, provvisorio, era stato cambiato in «Babilonia terra fra due fuochi».
SILVIO OLLA: 32 anni, dell'isola Sant' Antioco (Cagliari), Sottufficiale in servizio al 151° Reggimento della Brigata Sassari. Figlio di un Maresciallo e fratello di un carrista. Laureato in Scienze Politiche, Olla era in forza alla cellula Pubblica Informazione. È morto insieme al Ten. Ficuciello mentre accompagnava nei sopralluoghi i produttori del film. La conoscenza dell'inglese e dei rudimenti dell'arabo lo avevano fatto diventare uno dei punti di riferimento per i giornalisti.
EMANUELE FERRARO: 28 anni, di Carlentini (Siracusa), caporal maggiore scelto in
servizio permanente di stanza nel 6° Reggimento trasporti di Budrio (Bologna).
ALESSANDRO CARRISI: 23 anni, di Trepuzzi (Lecce), caporale volontario in ferma
breve, anche lui in servizio nel 6/o Reggimento trasporti di Budrio. Era
partito per l'Iraq da poche settimane. Lascia i genitori, un fratello e una
sorella. Ieri sera l'ultima telefonata a casa: «Tutto va bene. Sto
andando a letto».
LE DUE VITTIME CIVILI Nell'attentato sono stati coinvolti anche due civili.
Si tratta dell'aiuto regista STEFANO ROLLA, 65 anni di Roma che stava facendo i
sopralluoghi per un film documentario che avrebbe dovuto girare il regista Massimo
Spano e di MARCO BECI, 43 anni, funzionario della cooperazione italiana in
Iraq.