Confermato
lo scandaloso vitalizio per i parlamentari
Il nostro sito ha sempre evitato di trattare
argomenti di carattere politico, ma questa scelta non può tramutarsi in indifferenza
rispetto a situazioni che indignano tutti noi cittadini; non solo quanti hanno
dovuto lavorare per tanti anni prima di vedersi riconosciuta una pensione sicuramente
non adeguata, ma soprattutto i giovani che vedono in questi comportamenti gli
esempi più demoralizzanti proprio per il loro impegno ad adoperarsi per il futuro
del nostro Paese.
Abbiamo avuto
notizia che il 21 settembre scorso un deputato ha proposto l'abolizione del
vitalizio che spetta ai parlamentari dopo solo 5 anni di legislatura;
affermava, in proposito, che tale trattamento risultava iniquo rispetto a
quello previsto per i lavoratori che devono versare 40 anni di contributi per
avere diritto alla pensione.
Di seguito
l'estratto del discorso presentato alla Camera: "Penso che nessun
cittadino e nessun lavoratore al di fuori di qui possa accettare !'idea che gli
si chieda, per poter percepire un vitalizio o una pensione, di versare i
contributi per quarant'anni, quando qui dentro sono sufficienti cinque anni per
percepire un vitalizio. E' una distanza tra il Paese reale e questa istituzione
che deve essere ridotta ed evitata. Non sarà mai accettabile per nessuno che vi
siano persone che hanno fatto il parlamentare per un giorno - ce ne sono
tre - e percepiscono più di 3000 euro al mese di vitalizio. Non si potrà
mai accettare che ci siano altre persone rimaste qui per sessantotto
giorni, dimessisi per incompatibilità, che percepiscono un assegno vitalizio di
più di 3.000 euro al mese. C'è la vedova di un parlamentare che non ha mai
messo piede materialmente in Parlamento, eppure percepisce un assegno di
reversibilità.
Credo che questo
sia un tema al quale bisogna porre rimedio e la nostra proposta, che stava in
quel progetto di legge e che sta in questo ordine del giorno, è che si provveda
alla soppressione degli assegni vitalizi, sia per i deputati in carica che per quelli
cessati".
Proprio
la Corte costituzionale, con la sentenza richiamata dai colleghi questori, ha
permesso di dire che non si tratta di una pensione, che non esistono dunque
diritti acquisiti e che, con una semplice delibera dell'Ufficio di Presidenza,
si potrebbe procedere nel senso da noi prospettato, che consentirebbe di fare
risparmiare al bilancio della Camera e anche a tutti i cittadini e ai
contribuenti italiani circa 150 milioni di euro l'anno".
Lo stesso
argomento "vitalizio" potrebbe essere determinante per la tenuta o
meno del governo attualmente in crisi. Infatti, possono entrare nel gioco delle
parti ed essere determinanti gli interessi personali degli onorevoli al primo
mandato (105 al Senato e 240 alla Camera) che, per assicurarsi il vitalizio,
dovrebbero completare la legislatura.
E' significativo
che nella successiva votazione hanno votato "si" solo 22 deputati su
525 presenti.
Ogni
commento è inutile!