ABRAMO e LA SPERANZA
Abbiamo visto anche la storia di Caino ed Abele e la storia di Noè. Quest’ultima si conclude con la grande promessa fatta da Dio all’umanità di non distruggerla mai più , dando come segno di questo patto l’arcobaleno. Abbiamo mai avuto tempo di soffermarci e di guardare un arcobaleno ? Ebbene questo ci conforta e non ci fa credere a tutti i “catastrofismi” che non fanno altro di preannunciare le fine del mondo !
Iniziamo adesso a vedere un pochino questo grande affresco che è la storia di Abramo , questo grande Patriarca a cui si rifanno le religioni monoteiste (monos = un solo Dio). Chi era ? Era un vecchietto di settantacinque anni che aveva tutto , ma proprio tutto : capre, pecore , bestiame vario, servi ,schiavi( si potrebbe classificare come un “arrivato”) ma non aveva figli ; sua moglie Sara o Sarai era vecchia e sterile. Da buon politeista ( adoratore di più dei) come era la sua tribù di nomadi aveva fatto tanti sacrifici agli dei , senza avere quel sospirato figlio che avrebbe assicurata la sua discendenza. Allora avere figli era importantissimo per il lavoro, per la difesa, per avere assistenza in vecchiaia , per tramandare la famiglia.( Non come oggi soprattutto qui in Italia dove si preferisce magari tenere un cane piuttosto che un figlio, come ho letto su un settimanale !) In effetti questo vecchio riccone si pone la domanda “ Ma insomma , perché vivo ed ho questa abbondanza se poi non ho un figlio al quale affidare tutto ?”. Una vera disperazione esistenziale!
Improvvisamente sente la voce di un Dio nuovo , sconosciuto :
I
1 Il Signore disse ad Abram:
“Vàttene dal tuo paese, dalla tua patria
e dalla casa di tuo padre,
verso il paese che io ti indicherò.
2 Farò di te un grande popolo
e ti benedirò,
renderò grande il tuo nome
e diventerai una benedizione.
3 Benedirò coloro che ti benediranno
e coloro che ti malediranno maledirò
e in te si diranno benedette
tutte le famiglie della terra”.
Figurarsi
! Mollare tutto alla sua età con il benessere raggiunto, abbandonare il clan,
le terre conosciute per andare neanche si sa dove ed immaginatevi i commenti
della moglie :” Ma siamo vecchi , qui abbiamo i parenti e gli amici , non
sappiamo neanche dove andare , tu sei matto e così via “.
Eppure
in quella voce c’era la promessa del tanto sospirato figlio ed Abramo decise di
giocarsi tutto.
4
Allora
Abram partì, come gli aveva ordinato il Signore, e con lui partì Lot. Abram
aveva settantacinque anni quando lasciò Carran. 5 Abram dunque prese la moglie
Sarai, e Lot, figlio di suo fratello, e tutti i beni che avevano acquistati in
Carran e tutte le persone che lì si erano procurate e si incamminarono verso il
paese di Canaan. Arrivarono al paese di Canaan 6 e Abram attraversò il paese
fino alla località di Sichem, presso la Quercia di More. Nel paese si trovavano
allora i Cananei.
7 Il Signore apparve ad Abram e gli disse: “Alla
tua discendenza io darò questo paese”. Allora Abram costruì in quel posto un
altare al Signore che gli era apparso. 8 Di là passò sulle montagne a
oriente di Betel e piantò la tenda, avendo Betel ad occidente e Ai ad oriente.
Lì costruì un altare al Signore e invocò il nome del Signore. 9 Poi Abram levò la tenda per
accamparsi nel Negheb.
Questo
fatto segna l’inizio della storia di
salvezza , anche la nostra . Noi possiamo salvarci perché Abramo , contro ogni
logica , ha accettato di mettersi in gioco completamente pur non conoscendo
questo Dio misterioso.
Allora , siamo disposti anche noi a metterci in
gioco con questo Dio misterioso per avere in dono un figlio , o meglio una
figlia che si chiama “SPERANZA” ?
Ai miei appassionati due lettori dò appuntamento alla prossima